DISCLAIMER:
Questa storia contiene descrizioni esplicite di e allusioni a atti sessuali quali: fellatio.
Doug avrebbe dovuto prevedere che non doveva essere una buona idea testare personalmente la propria invenzione. In decine di migliaia di racconti e programmi TV, qualcosa andava sempre male, e lo sfortunato inventore ne subiva le conseguenze.
Ma questa era la vita reale. E ad essere sincero, non sapeva a chi avrebbe potuto chiedere di fare da cavia: la sua cerchia di amici era molto ristretta, ma già lo consideravano abbastanza strano, e non voleva rendere le cose imbarazzanti. Un gigolò sarebbe stato il soggetto ideale come tester, ma non poteva permettersi di pagare nessuno. Ed era abbastanza arrapato da voler rischiare.
Quindi riempì il serbatoio di lubrificante di C1ND-Y, e l’attivò. Programmò al computer la distribuzione del liquido, e poi la performance desiderata.
C1ND-Y era la sua creazione più recente: un androide dalle sembianze umanoidi (personalizzabili!) con cui si potessero avere rapporti sessuali. Le bambole gonfiabili e le Life dolls semplicemente erano tutte cose troppo passive.
Quest’androide avrebbe avuto anche la capacità di performare una vera fellatio, anziché avere la bocca che si limitava ad essere un buco da scopare e riempire di sperma. Questa era la funzione che Doug si apprestava a testare.
Si slacciò la cintura, abbassò i pantaloni e si sedette davanti a C1ND-Y. Le fattezze dell’androide erano ancora abbozzate, ma comunque più convincenti di quelle di una bambola gonfiabile.
I rumorini si fermarono, indicando che il caricamento era terminato. C1ND-Y si mosse verso di lui, si annidò tra le sue gambe, tirò fuori la lingua e iniziò a leccargli il membro.
Sì! Pensò con euforia. Il sistema di distribuzione del lubrificante stava funzionando bene, sembrava proprio una lingua vera! Se prima era emozionato, adesso era pienamente eccitato, ed era completamente eretto. C1ND-Y stava passando alla fase successiva della performance programmata, prendendo la testa del sesso tra le labbra. Poi iniziò a succhiarlo.
-Ah!- si lasciò sfuggire Doug. Bene... Molto bene. Il risucchio non era eccessivo, il materiale delle labbra era abbastanza morbido. Si adagiò allo schienale della sedia, e guardò in basso: era anche un belvedere. Chiuse gli occhi e si concentrò sulla sensazione del suo sesso che scivolava dentro la bocca di C1ND-Y.
Tutte le minuscole parti mobili che aveva meticolosamente scelto e montato e ricoperto con silicone si stavano muovendo alla perfezione.
Tutti i pensieri di natura tecnica gli guizzavano in testa e svanivano rapidi come i gemiti che emetteva in risposta alle stimolazioni di C1ND-Y. Gli mancava pochissimo.
In quel momento, C1ND-Y strinse forte le labbra intorno a lui, stroncando l’orgasmo ma non la sua erezione. Doug rimase perplesso, non ricordava di aver programmato quell’azione. C1ND-Y riprese a lavorare su di lui, formando un vuoto nella bocca e muovendo la testa su e giù. Doug si rilassò di nuovo, quella era una azione di quelle che si ricordava di aver programmato per la prova, e stava funzionando benissimo. Continuò a godere del lavoro della sua opera.
Di nuovo, quando Doug fu vicino all’orgasmo, C1ND-Y strinse forte le labbra, dissipando la sensazione. Doug riaprì gli occhi, e guardò il computer: lo schermo proiettava il suo screen-saver preferito, una replica di un vecchio screensaver degli anni ’90 con il fondale dell’oceano; ogni tanto, passava sullo schermo una pinna di squalo. Nessun errore di programmazione quindi, o ci sarebbe stato un messaggio di allarme sullo schermo.
Chiuse di nuovo gli occhi, cercando di scacciare quella sensazione di inquietudine che gli si era insinuata dentro. Si concentrò di nuovo su C1ND-Y, che aveva di nuovo ripreso a succhiare. Sentì un leggerissimo bzzz ma anche quello gli passò rapidamente di mente, finché ancora una volta, C1ND-Y ripetè quello straziante movimento atto ad interrompere il suo climax, e Doug decise che ne aveva abbastanza. Aprì gli occhi, e ricontrollò il computer: lo screensaver era sparito, e sul monitor figurava un segnale di allarme e due messaggi
Allarme: Liquido lubrificante in esaurimento!
Leggeva il primo messaggio. Doug sospirò: doveva risolvere qualsiasi problema fosse sorto prima che finisse il lubrificante, altrimenti presto avrebbe provato tutt’altro che piacere. Non ci teneva a perdere il pene.
Errore: Connessione interrotta!
Soluzioni proposte: Controllare i cavi di connessione-
Mentre C1ND-Y riprendeva il suo instancabile lavoro, Doug si raddrizzò sulla sedia, e si sporse oltre la testa dell’androide. Scostò i capelli in fibra sintetica, e vide uno dei cavi sul pavimento. Doveva essersi staccato (gli sembrò di rammentare di aver udito bzzzz ad un certo punto).
Allungando la gamba riuscì ad avvicinare il cavo a sè, e spingendo in avanti con la sedia riuscì ad avvicinarsi abbastanza da poterlo afferrare e reinserire al suo posto. Tirò un sorriso di sollievo. Sentiva di nuovo che mancava pochissimo all’orgasmo, e non credeva che avrebbe retto ad un’altra interruzione.
Venne gridando e contorcendosi, tenendo il cavo appena riposizionato saldamente al suo posto (non fosse mai).
Una volta completata la programmazione, C1ND-Y si spense. Doug si tirò fuori dalla sua bocca e indietreggiò con la sedia, poi si accasciò su di essa. Aveva sentito dire che interrompere appena prima dell’orgasmo e poi riprendere poteva condurre ad una sensazione più intensa, ma non aveva mai immaginato quanto intensa potesse essere.
Guardò C1ND-Y. Aveva ancora molto lavoro da fare.
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