DISCLAIMER:
Questa storia contiene descrizioni esplicite di atti sessuali
Vanessa Gardner, in arte Nissa, non era una tatuatrice esordiente: aveva una dozzina di anni di esperienza sulle spalle tra apprendistato e lavoro alle dipendenze di altri tatuatori, e da un paio di anni era riuscita a farsi uno studio tutto suo. Solo lei, i disegni e i clienti.
A proposito di clienti, il suo ultimo appuntamento della giornata sarebbe dovuto arrivare a breve per un’altra seduta di colorazione del suo tatuaggio sulla gabbia toracica. Era una cliente che aveva conosciuto nell’ultimo studio dove aveva lavorato.
-Avrei un idea per una serie di tatuaggi che vorrei fare- le aveva detto Ms Angelica Krone alla consulenza.
Nissa aveva chiesto se non avrebbe preferito consultare uno dei suoi colleghi, in virtù del fatto che da lì a poco lei se ne sarebbe andata per mettersi in proprio, ma Ms Krone le aveva semplicemente chiesto un biglietto da visita –Vorrà dire che dovrò venire a trovarla nella sua nuova sede- e le aveva fatto l’occhiolino. E quindi ora era una cliente fissa.
Doveva dire la verità, Nissa ormai aspettava con trepidazione le sedute. Ms Krone, le aveva confessato alla prima seduta per farsi inchiostrare, era masochista. Si eccitava col dolore. Era stato un po’ imbarazzante, all’inizio, ma pian piano avevano trovato un loro equilibrio. Era stato interessante. Sorrise compiaciuta, e stese la carta sulla sedia.
-Scusa il ritardo- disse Ms Krone chiudendo la porta d’ingresso.
-Perché continui a scusarti per il ritardo anche se arrivi sempre in perfetto orario?- ribatté Nissa -Lo trovo veramente eccessivo, Ms Krone-. Le parve di vedere Ms Krone tremare per un secondo, ma poteva anche sbagliarsi; del resto, fuori dallo studio stava cadendo la prima neve dell’anno.
La invitò a seguirla nello studio e a spogliarsi mentre lei controllava un’ultima volta di aver preparato tutto il necessario.
-Posso tenere la sciarpa? Fa davvero freddo oggi.- chiese Ms Krone. Nissa la guardò: indossava un bel paio di jeans dall’aria molto comoda, poi era nuda dalla vita in su; vedeva il linework del ramo fiorito che sembrava quasi sorreggere il suo seno piccolo e sodo. Era uno spettacolo a vedersi.
-Nessun problema. Sei pronta?- disse Nissa.
-Ora sì.- disse Ms Krone distesa sulla poltrona.
-Bene. Un rapido ripasso delle regole: tu stai ben ferma, altrimenti dovrò legarti- le strizzò l’occhio -puoi gemere quanto vuoi ma modera il volume, se in qualsiasi momento vuoi che mi fermi, basta che tu mi dica “pausa” e io mi fermerò. Possiamo fare tutte le pause che ti servono.-
Avviò la macchina per tatuaggi, e si mise al lavoro.
-Sai, non c’è davvero bisogno di tutta la formalità del venire in negozio per continuare a lavorare sul tatuaggio.- le disse mentre ripassava i contorni in nero –Potrei benissimo fare tutto questo a casa nostra.-
Angelica aveva gli occhi chiusi, e si stava mordendo il labbro. Poi rispose –La sedia dello studio è più comoda, la luce è migliore, e qui posso insistere per pagare il tatuaggio, malgrado gli sconti esorbitanti che continui a farmi.- si interruppe quando Nissa passò la gli aghi sulla zona sopra l’osso –E poi senti chi parla di formalità, “Ms Krone”!-
Nissa non potè nascondere un sorrisetto. Completò il lavoro sul tatuaggio quasi senza parlare, salvo che per l’occasionale commento sulla riuscita del tratto, e qualche sporadica richiesta cambiare leggermente posizione per avere il campo più libero. Angelica godeva e obbediva.
-Ho chiuso la porta col chiavistello, quando sono arrivata.- le disse Angelica col fiato corto quando Nissa decretò che fosse meglio fermarsi per quella seduta – Puoi farmi quello che vuoi... mi manca pochissimo—aprì le gambe rivelando una macchia umida sul cavallo dei jeans. La piccola depravata non aveva neanche messo addosso gli slip.
Nissa finì di asciugare il tatuaggio, e ci spalmò sopra un unguento e lo coprì con il bendaggio -Hm... Non credo che tu abbia il diritto di venire. Non ancora. Finora mi sono presa cura io di te, Ms Krone- disse premendo sul bendaggio, per assicurarsi che fosse ben aderente- Pensi di poterti prendere un po’ cura di me, prima?-
Angelica annuì, gemendo per il contatto sulla zona dolorante.
–Allora alzati da questa sedia, spogliati, e poi leccami come se ne dipendesse la tua vita.- ordinò Nissa- Puoi tenere la sciarpa.-
Angelica liberò la sedia, e procedette a togliersi tutto tranne la sciarpa. Nissa si tolse solo i pantaloni e si sedette al suo posto. Era bagnatissima.
Angelica si mise in ginocchio e iniziò a dedicarsi a lei. La baciò sul monte di venere e tracciò una linea di baci tutto intorno al suo sesso, stuzzicandola con morsetti leggeri sulle labbra come piaceva a lei; poi aprì la bocca e si mise a leccare la sua apertura come se fosse un gelato pericolosissimamente vicino allo sciogliersi, e la sua missione fosse quella di preservare il cuoio della sedia dalle macchie.
Quando Nissa mormorò sommessamente –Oh sì, brava ragazza.- si sentì tremare le gambe; per fortuna era già in ginocchio.
Già dalla prima seduta che aveva fatto con lei, aveva capito che Nissa sarebbe stata una dominatrice fantastica. Il suo atteggiamento no-nonsense, il suo portamento, i suoi lineamenti... Ed era una gran comunicatrice, cosa che la metteva anni luce avanti rispetto ad altri che l’avevano dominata prima.
-Hai portato qualche giocattolo?- le chiese Nissa ansimando. -Prendio.- le ordinò
-Hmmmm- annuì lei succhiandole il clitoride. La sentì tremare leggermente, e questo le diede soddisfazione. Quindi si alzò e prese la borsa che aveva lasciato accanto alla sedia. Tirò fuori il dildo a doppia testa; lo avevano provato qualche tempo fa, ed era piaciuto molto a entrambe -Come vuoi che lo usi?- le chiese, mostrandoglielo come se fosse la testimonial di uno spot.
-Uuuuhh!- esclamò Nissa, poi le chiese di mettersi a terra con le gambe divaricate.
Una volta che Angelica ebbe obbedito, Nissa si alzò dalla sedia, finì di spogliarsi e si mise seduta di fronte a lei. Si guardarono negli occhi mentre si facevano scivolare dentro il gioco. Incrociarono le gambe e poi cominciarono a muoversi.
Una cosa che piaceva molto a entrambe di quel dildo in particolare era che qualsiasi movimento di una si rifletteva inevitabilmente sull’altra, anche se non consentiva loro di stare strette l’una all’altra.
Angelica venne per prima, gettando la testa all’indietro. Nissa considerò l’idea di punirla, ma nessuno aveva detto che la doveva aspettare per venire, quindi chiuse un occhio per una volta. Guardò il corpo di Angelica che tremava per gli spasmi dell’orgasmo, e venne anche lei. Si tolse da sopra il giocattolo e baciò la sua compagna; restarono a coccolarsi per diversi minuti, poi Nissa parlò.
-Aiutami a pulire e poi andiamo a casa. Non ho ancora finito con te.-
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