DISCLAIMER:
Questa storia contiene descrizioni esplicite di atti sessuali
Quando Killian aveva trovato Estelle, lei era ferita. Una giovane ragazza dalla chioma rosso fuoco, facile da additare come capro espiatorio della serie di sventure abbattutesi sul villaggio; sventure che, tra l’altro, erano perfettamente normali per un villaggio perso nelle montagne nel mezzo di un rigido inverno.
Ma invece di usare la testa, gli abitanti del villaggio avevano acciuffato la ragazza coi capelli sfiorati dal demonio, l’avevano stuprata e picchiata e buttata a morire in mezzo alla neve. Quello avrebbe sicuramente salvato il villaggio dai lupi e dalla morìa per denutrizione che stava affliggendo il bestiame.
Quando l’aveva trovata, gli occhi di Estelle erano spalancati e ardenti di rabbia. –Avanti- gli aveva detto quasi ringhiando –Uccidimi. Sarai comunque una persona migliore di loro.-
Killian l’aveva portata al suo rifugio e curata; per molti mesi, Estelle era rimasta in silenzio, ma Killian leggeva nei suoi occhi la gratitudine, e quando una notte la trovò ad attendere il suo ritorno dopo una notte di caccia, non ne fu sorpreso, quanto commosso. Per millenni nessuno lo aveva considerato altro che un mostro, pensò passando la lingua sui propri canini, così sproporzionati rispetto al resto della sua dentatura. Ma Estelle aveva sperimentato sulla propria pelle di cosa fossero capaci i veri mostri.
Dopo che lei lo ebbe aiutato a spogliarsi e ripulirsi dal sangue, Killian la prese tra le braccia, e la strinse a sé.
-Sei stato fuori più a lungo del solito- sussurrò lei –ho temuto che non tornassi-
-Sono tornato- la rassicurò lui accarezzandole i capelli.
Restarono abbracciati a lungo, poi Estelle lo prese per mano e lo condusse al giaciglio. Quella notte fecero all’amore per la prima volta.
Il calore del corpo di Estelle era una delizia contro la pelle fredda di Killian, ma ciò di cui lui si compiaceva di più era sentire la voce di lei: quella voce, che era così carica di rabbia la prima volta che gli aveva rivolto la parola, quella voce che era rimasta nascosta tanto a lungo... Ora quella voce si scioglieva in languidi gemiti mentre Estelle si muoveva sopra di lui.
Killian pensò che fosse la cosa più vicina al paradiso che avrebbe mai potuto ottenere. Si beò della vista, passando le mani sulla pelle bianca e delicata di Estelle, le strinse i seni e giocò con i suoi capezzoli. Quando la ragazza raggiunse l’orgasmo, lasciò che restasse distesa su di lui, e si fermò ad ascoltare il battito del suo cuore.
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