Beauty Mark

DISCLAIMER:
Questa storia contiene descrizioni esplicite di atti sessuali

Anisette era la stereotipica immagine di una francesina snob: Viso affilato, nasino all’insù, neo all’angolo dell’occhio sinistro.
La prima volta che l’aveva vista, Maximilian (in arte Maxime) era stato assunto da poco al “In&Out”, il DRAG bar dove lei era stage director. Il suo primo pensiero era stato “Il suo viso sarebbe ancora più bello coperto di seme dopo una fellatio”; se n’era vergognato moltissimo, e lo aveva accantonato in un remoto angolo della sua mente.

Malgrado la sua apparenza, Anisette non era affatto una persona snob, anzi: lavorare con lei si rivelò essere estremamente gradevole, la migliore esperienza che Maximilian avesse vissuto da quando aveva iniziato a cantare in DRAG. Era nata una bella amicizia, tra i due.
Una sera di Dicembre, stava finendo di acconciare la sua parrucca rosa dopo l’ultima performance; era uno dei suoi piccoli rituali per uscire dal personaggio di Maxime.

-È bellissimo- sentì dire alle sue spalle, e sobbalzò leggermente; Anisette lo stava guardando riflesso nella specchiera, ferma sulla porta del camerino.

-Eh, i boccoli non stanno venendo come li vorrei.. Avrei dovuto portare un ferro più grande- disse Maximilian, pensando che si riferisse al lavoro che stava facendo sulla parrucca.

Anisette rise –In realtà parlavo di te-

Maximilian la guardò inclinando la testa, invitandola ad elaborare.
-Che tu sia nei panni di Maxime o nei tuoi, sembri sempre a tuo agio- disse Anisette chiudendo la porta e avvicinandosi –Ed è bellissimo da vedere-

Maximilian sorrise mettendo via la parrucca. Molte persone trovavano strano che lui si esibisse in DRAG perché si divertiva ed era una cosa che lo faceva stare bene; a detta loro, non era una cosa normale per un ragazzo etero.

-L’ambiente fa molto la differenza- disse- Mi sento molto a mio agio qui. Tu, le altre queen, il resto dello staff... Create un ambiente molto bello in cui lavorare.-

-Ti invidio molto, lo sai? Io a malapena mi sento a mio agio nei miei panni!- affermò Anisette sedendosi nella poltrona accanto a quella di Maximilian.

-Io penso che tu sia bellissima- ribattè Maximilian quasi senza pensarci; poi aggiunse –Se hai bisogno di risollevare l’autostima, chiedi pure! A questo servono gli amici, no?-
Anisette sorrise, uno di quei sorrisi che coinvolgono tutto il viso, e il neo si sollevò insieme agli occhi. Adorabile pensò Maximilian.

-Avanti allora- lo incoraggiò Anisette.

E Maximilian passò diversi minuti ad elencarle le tante cose che lui trovava attraenti e pensava le avrebbe fatto piacere sapere. Quando arrivò al viso e gli occhi, il suo pensiero imbarazzante si fece spazio con prepotenza nella sua mente e lui arrossì, perdendo il filo del discorso.

-Perché ti sei fermato?- insitette Anisette. 

-Non è niente.- rispose Maximilian, abbassando lo sguardo. Maledetto pensiero inopportuno; ora avrebbe dovuto aspettare per alzarsi in piedi. 

-Oooooohh- fece Anisette –Poi si mise le mani alle tempie e assunse un’espressione concentrata – Allora... Fammi indovinare: hai pensato qualcosa di inopportuno... Sul mio viso! E... C’entrava il sesso orale!-

Il cervello di Maximilian esplose, e Anisette scoppiò a ridere.

-Cosa... Come...?-Maximilian stava facendo fatica ad articolare una frase.

-Non sei il primo e non sarai certo l’ultimo a pensare qualcosa del genere- disse Anisette asciugandosi una lacrimuccia –La tua faccia è stata impagabile! Considera il mio umore sollevato.- i suoi occhi caddero sul cavallo dei pantaloni di Maximilian –E vedo che non è la sola cosa ad essersi sollevata-

Maximilian voleva scomparire. 
-Ti va di vedere se è vero?- gli chiese Anisette strizzandogli l’occhio –Nessun trucco, nessuno verrà a saperlo e non rischi il licenziamento. Voglio farlo.-

Maximilian rimase spiazzato ancora una volta, e infine annuì con entusiasmo.
-Apriti i pantaloni- ordinò Anisette andando a chiudere la porta del camerino; poi si mise in ginocchio e lo prese in bocca con delicatezza.

Maximilian la guardò mentre lo ingoiava centimetro dopo centimetro, la sua bocca che lo avvolgeva allargandosi appena mentre passava dalla testa all’asta. Non si sarebbe mai aspettato che Anisette fosse in grado di andare così a fondo. 

Anisette risalì premendo la lingua contro il suo membro mentre quello lasciava la sua bocca. Succhiò leggermente la testa e afferrò la base –Avvertimi quando stai per venire, ok?- e si rimise all’opera, massaggiandolo alla base con la mano e sul resto del membro con la lingua e le labbra. Max continuava a guardarla, ipnotizzato dallo spettacolo e dall’espressione di Anisette.

Ad un certo punto i loro sguardi si incontratono, e vedendolo così eccitato, negli occhi di Anisette si accese un sorriso. E quello fu tutto quello che servì a Maximilian

-Anisette, sto per- provò a dire, e raggiunse l’orgasmo mentre lei stava per lasciarlo. Venne sia nella sua bocca che sul suo viso. Quando ebbe finito, incrociò di nuovo lo sguardo di Anisette che si stava pulento la bocca. Una grossa macchia di sperma le era finita sulla guancia sinistra, proprio sotto il neo.
Bellissima pensò.

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