“Caro Sig. Forte,
Spero che questa mia lettera la trovi in buona salute. Sono sempre stato un grande appassionato dei suoi lavori, ma l’ultimo romanzo della serie “Il Dottor Tempesta” è probabilmente la sua opera migliore ad oggi. Mi piacerebbe tanto incontrarla di persona. Metta una ghirlanda di fiori alla porta se questo farebbe piacere anche a lei, e mi farò sentire io.
Un grande ammiratore.”
*****
-Dimmi che non stai pensando davvero di farlo.-disse Cat afferrando il suo Pumpkin Spice Latte porto dalla barista.
-E perché no? Potrebbe essere divertente, un’avventura!- rispose Richard sorseggiando il suo Frappuccino.
-Richard, sei pazzo? È già abbastanza preoccupante che questo ammiratore conosca il tuo indirizzo di casa, ma come se non bastasse la lettera non è affrancata, quindi sa come entrare nel condominio, e siccome te l’ha fatta arrivare infilandola sotto la porta possiamo dedurre che sappia addirittura qual è la porta del tuo appartamento! Questo non ti preoccupa neanche un po’?-
-Certo che mi preoccupa, Cat!... Un po’. Ma sono anche curioso di scoprire l’identità di questo ammiratore misterioso! È da quando ero al liceo che non ricevevo una lettera così. Sono intrigato-
-Potrebbe essere una persona pericolosa. Non farlo e magari ti lascerà in pace. D’altronde ti ha dato una scelta.-
Richard stava guardando il suo telefono -Uuuuhh, senti qui! Secondo Interflora le Fresie sono fiori ideali per “fare un regalo misterioso e per un invito ad un originale “appuntamento al buio". Le Fresie fioriscono a Febbraio? Secondo te se ne può ordinare una ghirlanda invece di un mazzo?-
-Perché continuo a pensare che parlarti serva a qualcosa?-
Qualche giorno dopo, Richard ricevette un’altra lettera sotto la porta.
*****
“Carissimo Sig. Forte
Non può capire quanto io sia stato deliziato ed emozionato nel vedere la ghirlanda di fiori alla sua porta! Sinceramente non osavo sperare che lei mi volesse incontrare tanto quanto io vorrei incontrare lei. Forse lo capisce dalla mia grafia, ma mi sta letteralmente tremando la mano!
Verrò a trovarla questo venerdì alle dieci di sera al suo appartamento. Vorrei trovarla da solo.
Con trepidazione,
Il suo grande ammiratore.”
*****
-Sei pazzo.- Disse Cat.
-Non sono pazzo, Cat. Ma ammetto che quella precisazione “vorrei trovarla da solo” mi preoccupa. Ora una parte di me vorrebbe aver ignorato quella lettera.-
-Non puoi fingere di non essere a casa, oppure letteralmente non farti trovare a casa?-
-Sarebbe una bella idea, ma come hai fatto notare tu così diligentemente, chiunque egli sia, questa persona ha una nozione del mio indirizzo, e probabilmente anche dei miei spostamenti... D’altronde è solo un incontro, potrei sempre dirgli che sono stato lusingato, che è stato un piacere conoscerlo e chiedergli cortesemente di lasciarmi in pace.-
-E se dovesse perseguitarti?-
-Allora potrei denunciarlo per stalking, ma secondo me ci stiamo bagnando prima che piova! Potresti essere con me, in un’altra stanza della casa, se sei così preoccupata!-
-Sarebbe un’idea, se non fossi fuori città questo fine settimana. Metti una videocamera di sicurezza che punti alla porta, e dammi accesso ai file in remoto. Se sparisci porterò i nastri alla polizia.-
-Ora quella pazza sembri tu.-
-Vedremo chi sarà pazzo, quando rintracceranno il tuo rapitore grazie a quei nastri- rispose Cat con una linguaccia.
Richcard finì comunque per comprare una mini camera di sicurezza. La paranoia di Cat lo aveva contagiato, e non poteva che provare un’inquietudine che cresceva ogni minuto che lo avvicinava alle 22.00 di venerdì sera.
Quando la sera sopraggiunse, si versò un bicchiere di vino e sedette sul divano in vista della porta attendendo il suo misterioso ospite.
Alle 22.00, non successe nulla. Alle 22.05 non era ancora arrivato nessuno.
Chiamò Cat -Non immaginerai mai cosa è successo! Non si è nemmeno presentato! Tutte quelle storie e preoccupazioni e alla fine-. In quel momento, sentì bussare alla porta. Erano le 22.15.
-Cat? Penso che sia arrivato. Resti al telefono con me?-
-Certo!-
Richard si avvicinò piano alla porta, facendo scivolare il telefono in tasca e posando il suo bicchiere vuoto. Il bussare si fece più insistente.
Prese un respiro profondo, e aprì la porta.
Sulla soglia c’era un grosso ventilatore a pale, con la base pesante. Doveva essere un modello vecchio.
*****
-Allora, cosa ne pensi della mia fanfiction?- chiese Vanessa
Giorgia sospirò -Penso che la battuta avrebbe avuto più effetto se l’avessi scritta in inglese.-
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