Raven

 È di nuovo giorno. Fa freddo, immagino sia il periodo, ma c’è il sole... Si sta bene, sotto il sole. 

Oggi il lungofiume è piuttosto vivace, molte persone passeggiano, il cibo abbonda... Peccato che ci siano così tanti gabbiani. Stupidi gabbiani. Non mi piacciono molto. Quei bulletti fanno gioco sul numero. Affrontatemi uno ad uno se avete il coraggio!

Cosa vuole quella persona lì? Sta lasciando cibo sulla ringhiera che separa il sentiero dal fiume... È per me? Beh, non mi vedranno mai lamentarmi di qualche bocconcino in più.

Saltello verso il mucchietto di cibo sulla ringhiera, sembra che i gabbiani non l’abbiano ancora notato. Si stanno ancora scannando per alcuni pezzi di pane lanciati più in là. 

Uh! Noccioline! Le noccioline sono buone! Cosa sta facendo quella persona? Ha un grosso affare scuro che le copre la faccia... Lo abbassa, lo alza... 

-Uhmmm... la luce non è granché... magari riprovo tra poco. Spero che ci sarai ancora, bellissimo!-

Curva la bocca, credo stia parlando con me. Non che abbia capito cosa volesse dirmi. Si sta allontanando. Okay. 

Ma torniamo alle noccioline. Prima che quei debosciati dei gabbiani finiscano con quel pane. Okay, fermo la nocciolina col mio piede, hmmm.. Ci sono quasi... Ah! Eccoti qui, birbantella! 

Ingoio prima uno e poi l’altro semino, ma devo fare in fretta. Quegli avidi hanno finito il pane, stanno guardando in giro per altro cibo. Quasi quasi questa me la porto sul ponticello che attraversa il fiume.

Dopo aver finito la mia nocciolina mi attardo ancora un po’ sul ponticello. Non c’è particolarmente vento e la giornata si sta scaldando. Non ho quasi bisogno di arruffare le piume, percepisco il bel tepore del sole. Saltello un po’, osservo le persone che passeggiano e che lasciano cibo. Ci sono anche i cigni adesso, scesi con la corrente. I cigni mi sono indifferenti, e loro sono indifferenti a me.

Io sono qui sul ponte e loro lì sull’acqua. I due regni ben separati. Solo quei megalomani dei gabbiani non possono essere contenti di starsene solo da un lato. Guardali! Guarda come si stanno buttando in acqua, ora che i cigni stanno attirando l’attenzione delle persone. Guarda come tentano di soffiargli il cibo! Ingordi.

Oh beh, per lo meno la ringhiera di sotto si è fatta di nuovo vivibile. Scendo giù e poggio entrambi i miei piedi a terra, non serve che ne tenga uno su, la giornata è calda abbastanza adesso. Stiracchio bene le ali prima di iniziare a pulirmi un po’.

-Ah! Sei ancora qui, splendore!- 

Questa voce l’ho sentita prima? Ah! È la persona delle noccioline, la riconosco perché è in verde ed ha il grosso affare nero al collo.

Sta lasciando un’altra nocciolina, questa è già aperta, vedo il semino. Uuuuhh... quanto intende avvicinarsi? 

-Okay, penso che così vicino possa bastare, non voglio metterti a disagio.- 

Questa persona ha una bella voce. Non capisco cosa mi stia dicendo, ma il suono della sua voce è bello. E le noccioline lo rendono ancora più bello! 

Si allontana di nuovo, io dal canto mio mi avvicino a ispezionare la nocciolina. La persona alza e abbassa quel grosso affare nero, lo fissa per qualche secondo quando è giù, e poi lo rialza. Ogni tanto emette qualche suono. 

-Sei splendido! Guarda come il sole cade bene ora! Riesco quasi a contare tutte le tue belle piume nere!-

Lascia ancora qualche nocciolina. Sono tutte per me? Sono tutte per me! 

Lei mi osserva. Ed ora che ho finito le noccioline, la osservo pure io. Il suo giochetto col coso nero continua. Emette un suono ogni volta che mi muovo. Sembra... contenta.

-Quanto sono belli i tuoi piedini scagliosi? Sei una vera star! Bellissimo!-

Sembra contenta. Le persone che vedo fanno questo tipo di suoni di solito quando sono con un’altra persona, o con del cibo... Loro li capisco. Lei? Gioca con quel coso nero, mi guarda, ed è contenta.

-Grazie per essere stato il mio modello oggi.-

Qualunque cosa voglia dire, continua a rivolgersi a me con la sua bella voce. Sembra che abbia anche finito le noccioline. Penso che ora me ne andrò. 

Grazie per le noccioline, persona in verde col coso nero al collo. Penso che mi piacerebbe rivederti nei dintorni.

Spicco il volo verso l’altra sponda del fiume.

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